DESTINO O LIBERO ARBITRIO?

Cari lettori, il recente sogno premonitore-documentato mi ha dato lo spunto per delle riflessioni in merito a questo amletico dilemma: destino o libero arbitrio?
Partiamo, però, col porci un’altra domanda: La mente possiede davvero dei poteri latenti e particolari?
Io personalmente, non ho alcun dubbio in merito, poiché ho avuto la fortuna di avere numerose esperienze oniriche a testimonianza di ciò; ma so altrettanto bene che le esperienze del singolo individuo non fanno testo.
Ciò che è importante è che la casistica raccolta dagli studi di ogni parte del mondo farebbe pensare di sì.
Ciononostante, la parapsicologia, che è lo studio dei fenomeni extrasensoriali o psichici denominati PSI, non è ancora considerata una “vera scienza” dalla scienza ufficiale, benché ad essa si siano dedicati illustri scienziati di altre branche della scienza in cui viene applicata la razionalità pura.
Il personaggio di cui voglio parlarvi oggi è John William Dunne (Irlanda, 1875-1949), pioniere dell’aviazione irlandese, un ingegnere aeronautico che progettò il primo aereo militare inglese, poco dopo l’impresa dei fratelli Wright. Ma divenne famoso anche per aver scritto vari saggi sulla natura del tempo.
Dunne era un ingegnere aeronautico, amava la matematica e la fisica e faceva ipotesi filosofiche. Ipotizzò un “Io” che vive ogni fotogramma della vita coinvolto in esso, e un altro che può vedere l’intero film da fuori. Se il primo cessa di occupare tutto il campo della coscienza, il secondo può avere informazioni superiori a quelle ordinarie.
Dunne, oltre ad essere uno studioso dei sogni, lui stesso ne ebbe tantissimi, tra cui un sogno premonitore particolarmente significativo che, però, riconobbe come premonitore soltanto in seguito alla materializzazione degli eventi avvenuti tempo dopo.
Nel 1902, mentre era di servizio in Sudafrica dove imperversava la guerra dei Boeri, Dunne fece un sogno che cambiò la sua vita.
Sognò di trovarsi in grave pericolo, in un’isola che non conosceva, a causa un’eruzione vulcanica: vide tutti i particolari, i getti di vapore che sfuggivano dai fianchi del vulcano. Sempre nel sogno, ebbe netta la percezione che occorresse fare qualcosa subito, dando l’allarme ed evacuando la zona, altrimenti sarebbero morte 4.000 persone.
Scrisse: “Ero assillato dal frenetico desiderio di salvare i 4.000 abitanti del luogo, ignari del pericolo”. Nel resto del sogno cercava di persuadere le “scettiche autorità francesi” a mettere al sicuro gli indigeni dalla catastrofe che si sarebbe verificata a breve.
Si svegliò turbato, ma non pensò che il sogno avesse un valore premonitore. Invece, poco tempo dopo, i giornali riportarono la terribile notizia dell’eruzione del vulcano Pelèe, nell’isola Martinica delle Indie Occidentale, e Dunne riconobbe nei resoconti tutti i dettagli che aveva visionato in sogno: il posto, le modalità dell’evento e il numero dei morti… che erano 4.000.
Stupito, Dunne si accorse che quasi tutte le informazioni coincidevano con quelle del sogno, compreso il numero delle vittime e le circostanze con cui si era svolta la tragedia.
Dunne era convinto di aver fatto dei sogni di preveggenza e pensava che tutti ne potessero fare, anche se poi al risveglio non tutti se li ricordano.
Si mise dunque a studiare la natura dei sogni, argomento sul quale scrisse il libro: “I sogni di preveggenza dicono che non siamo prigionieri del presente”.
Secondo Dunne, il tempo è multidimensionale e gli eventi possono essere conosciuti prima del loro verificarsi, per cui i sogni possono essere una mix di passato e futuro e, se uno aveva la pazienza di registrarli e analizzarli, potevano dare delle previsioni interessanti.
Allo stesso modo con cui possiamo vedere il passato potremmo conoscere il futuro, che può essere evocato, se il soggetto entra in una forma di attenzione continua, ricettiva e spersonalizzata del sensitivo o nello stato del sogno o del presogno.
Noi abbiamo l’abitudine di pensare che il tempo sia direzionato, come un vettore che ha un unico verso, ma nel sogno la mente può muoversi liberamente nei due sensi senso, in avanti come indietro. Allo stesso modo con cui possiamo vedere il passato potremmo conoscere il futuro, che può essere evocato, se il soggetto entra in una forma di attenzione continua, ricettiva e spersonalizzata del sensitivo o nello stato del sogno o del presogno.
Forse siamo viaggiatori interdimensionali su una navicella spaziale e temporale ma sempre in grado di uscirne, assistiamo allo scorrimento della realtà come uno spettatore assiste alle sequenze di un film, ma possiamo vedere il film tutto insieme o dare un’occhiata ai fotogrammi futuri.
Dunne ipotizzava che, come ci sono tanti livelli dell’Essere, così ci sono tanti livelli della coscienza che possono contattarli. Sognando, si può attivare uno di questi livelli che può mostrare alla mente in forma confusa eventi sia del passato che del futuro. Ciò spiega i sogni premonitori, e Dunne ne ebbe parecchi.
Anche Einstein trovò stimolanti le riflessioni di Dunne. Il tempo è sempre stato un mistero inesplicabile per fisici come per filosofi. Anche Newton aveva dei dubbi sul tempo che scorreva solo in una direzione.
Secondo Newton ed Einstein non era necessario che il tempo scorresse in un’unica direzione. I problemi della fisica rimanevano invariati anche se si prendeva in considerazione uno scorrere del tempo all’inverso ed Einstein dimostrò che il tempo era un concetto relativo. Bastava prendere una persona che fosse ferma e un’altra che si muoveva ad alta velocità per rendere possibile vedere un evento procedere con ordine diverso.
Il grande scienziato ne tradusse il concetto in parole scrivendo alla sorella di un amico deceduto:
“Michele ha lasciato questo strano mondo prima di me”, scriveva Einstein “ma questo non ha importanza. Per noi fisici convinti, la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione, per quanto ostinata”.
Formulando la sua teoria, William Dunne poneva l’accento su un problema che nessuno aveva ancora mai risolto ed ancora oggi rimane misterioso: la questione tra ineluttabilità del destino e libero arbitrio.
Se le persone possono prevedere il futuro allora questo non è alterabile, per cui il destino di tutti è già segnato, predeterminato non dalla persona stessa, bensì da qualcun altro. Quindi le sciagure sono destinate a compiersi? E chi ne è coinvolto non può far nulla per scamparla? …
Inevitabilmente questi interrogativi portano al dubbio amletico mai fugato: destino o libero arbitrio?

Io, che mi ritengo una viaggiatrice interstellare, posso azzardare una mia ipotesi.
Le mie numerose premonizioni in nessun modo hanno potuto alterare il destino, anche se io, a differenza del sogno di Dunne sopraccitato, la maggior parte dei miei sogni premonitori, li ho riconosciuti subito come tali, prima ancora che gli eventi si materializzassero nella vita reale; ma né io, né le altre persone interessate, abbiamo avuto la benché minima possibilità di intervenire per evitare l’accadimento degli gli eventi.
Anche per quanto riguarda i sogni positivi non ho avuto la possibilità di intervenire in alcun modo per influenzare la loro concretizzazione nella vita reale, in quanto la concatenazione di circostanze che si viene a creare nel nostro cammino che determina la materializzazione dei sogni nella vita reale, è talmente intricata che ci avvolge come una rete invisibile da cui è impossibile districarsi.
Poiché i mie sogni hanno anticipato la mia vita reale nei minimi dettagli, penso che sia tutto predeterminato fin dalla nascita, quindi credo nell’ineludibilità del destino.
Però esiste una tipologia di sogni che esula da ogni regola e qualsivoglia teoria.
Uno di questi è lo straordinario “Sogno premonitore-ricorrente documentato”, in cui mia madre defunta mi ha inviato il messaggio con la formulazione della diagnosi per mia sorella, sogno che mi ha permesso di avvertirla del problema, esortandola a recarsi dal medico.
Questa tipologia di sogni mi fa pensare che, in alcuni casi eccezionali, per esempio la ricezione di un messaggio, sia da questa dimensione che dall’altra, possa modificare una tappa della nostra vita.quadro-new-age-gaia
Questa prima ipotesi è affascinante perché lascia presupporre che mia madre, e più in generale i nostri cari defunti, in determinati momenti della nostra vita, abbiano la facoltà di comunicare con noi e, come Angeli Custodi, abbiano la possibilità di inviarci messaggi dall’aldilà per aiutarci a superare gli ostacoli che in determinati frangenti della nostra vita intralciano il nostro percorso. Se così fosse sarebbe fantastico!
Però anche una seconda ipotesi sarebbe altrettanto plausibile. Si potrebbe pensare che anche il sogno premonitore stesso facesse  parte del destino, motivo per cui il corso degli eventi sarebbe comunque rimasto immutato.

È un argomento tanto affascinante quanto misterioso, e penso che le risposte definitive a questi grandi interrogativi della vita, le avremo solo quando raggiungeremo la dimensione ultraterrena.

In alcuni articoli mi è capitato di leggere: “il destino ce lo creiamo noi”.
Il termine “destino” significa predeterminazione fatale dell’accadere, ritenuto come preordinato, necessario e indipendente dalle finalità umane, per cui ritengo che non abbia alcun senso dire “il destino ce lo creiamo noi” che mi pare una contraddizione.
L’intenzione degli autori di questi articoli credo che sia quella di far credere che siamo noi gli artefici del nostro successo nella vita, e pretendono di essere in grado di insegnare delle tecniche affinché si raggiunga questo obbiettivo.
Se si ritiene che nella nostra vita siamo noi a decidere tutto, che senso ha parlare di destino?
A meno che si creda nelle leggi del Karma, secondo cui, ancora prima della reincarnazione, scegliamo i nostri genitori e quant’altro, e siamo noi responsabili di noi stessi finché arriverà un momento in cui ricorderemo chi siamo e tutto ci apparirà chiaro …
Ma credo che questi pseudo-esperti non si riferiscano assolutamente alle leggi del Karma, poiché, anche in questo caso, sarebbero comunque fuori strada dato che, secondo queste leggi, saremmo sì noi a decidere della nostra vita, ma ancora prima di venire al mondo.

Le mie meravigliose esperienze oniriche, di assolutamente certo, mi hanno svelato che esiste un’altra dimensione, una realtà parallela celata ai nostri sensi fisici e che, di tanto in tanto, ci sia permesso di squarciare il velo di Maya che ci lascia intravedere accadimenti futuri della nostra e dell’altrui vita terrena e l’aldilà.
Penso che lo scopo principale di certi sogni, sia proprio quello di farci intuire l’esistenza della divinità che alberga in ognuno di noi che ci permette di trascendere la materia connettendoci con il Tutto; e i sogni, come le Stelle, ci indicano la via maestra per raggiungere la meta. 
Questo è il motivo che mi ha fatto decidere il motto di questo blog che è: i sogni sono manifestazioni dell’inconscio che permettono all’Anima di rivelarsi alla nostra coscienza.
Per chiudere in bellezza aggiungo questa meravigliosa frase dei Lakota che esprime in modo superlativo anche il mio pensiero: “Il sentiero dell’Anima nei sogni e lo stesso sentiero dell’Anima dopo la morte”.
Auguro sogni d’oro a tutti gli amici lettori.

2 Risposte a “DESTINO O LIBERO ARBITRIO?”

  1. Cara sorella,

    ho scoperto ieri notte il tuo blog, forse non a caso e ho scelto questo giorno speciale per mettermi in contatto con te. Sono rimasta incredibilmente sorpresa dalla somiglianza dei tuoi sogni con esperienze oniriche che faccio anch’io dall’età di 6anni. Tutte le domande che ti sei posta me le sono poste anch’io in un periodo molto buio della mia vita in cui i sogni erano diventati la mia unica guida. Nessuno potrà per ora rispondere ai tuoi dubbi, perché il sogno premonitore viene considerato una fantasia della mente dalla scienza ufficiale. Fino a quando il punto di vista degli scienziati non cambierà, non ci si potrà nemmeno porre delle domande adeguate. Gli psicologi devono lavorare con i fisici, la collaborazione é imperativa per questo tipo di ricerche. Inoltre, per esperienza personale, ti posso assicurare che nel momento in cui la mente umana realizzerà che il concetto di tempo lineare é solo un’illusione dei nostri sensi e soprattutto che la vita umana non sfugge alle regole della fisica, ci sarà una sorta di follia collettiva. Abbiamo sempre cercato l’immortalità, ma abbiamo sempre pensato che essa fosse raggiungibile solo dopo la morte, come se vita e morte facessero parte di due dimensioni diverse. Così non é, viviamo in un eterno presente in cui indossiamo maschere diverse per fare sempre nuove esperienze.

    Detto questo avrei piacere di condividere con te parte della mia storia strana, come posso contattarti in privato?

    1. Ciao carissima sorella.
      Colgo l’occasione per ringraziarti e augurare BUON NATALE e FELICE ANNO 2017 a te e a tutti i mie amici lettori.
      Non so se tu abbia già avuto occasione di leggere altri mie sogni o altri articoli, a parte questo.
      Comunque sia, ci tengo a dirti che io ormai non ho più alcun dubbio sull’esistenza dell’aldilà e di Dio o Intelligenza Superiore.
      Non ho bisogno che la scienza ufficiale mi dia delle prove. Io ho avuto esperienza diretta del Divino, e questo mi basta e mi rende una persona felicissima.
      Per quanto riguarda i sogni premonitori, avrei io delle prove inconfutabili della loro esistenza sui quali gli studiosi potrebbero studiare. Il sogno di cui parlo è il “Sogno premonitore-ricorrente documentato” che trovi sul menu di questo sito.
      Non posso che condividere la tua idea di immortalità; ma il concetto d’immortalità di tanti uomini è molto differente dal nostro: costoro, in realtà, temendo la morte, vorrebbero soltanto il prolungamento infinito della vita materiale terrena.
      Sarò lieta se vorrai condividere con me la tua “strana storia”.
      A presto carissima. Un abbraccio.

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