Pensiero logico-razionale e memoria nei sogni

PENSIERO LOGICO-RAZIONALE E MEMORIA NEI SOGNI

LE FUNZIONI PSICHICHE NEI SOGNI

Esistono dei sogni ordinari che, pur non appartenendo alla categoria dei sogni “lucidi”, sono anch’essi caratterizzati dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia, tra cui la capacità di pensare in modo logico-razionale e la memoria di sogni precedenti“.

Tra le funzioni psichiche, ossia l’attenzione, la percezione, la coscienza, il ragionamento, la memoria, l’affettività, la volontà, ecc., quali sono le funzioni psichiche presenti nei sogni?

Gran parte degli esperti dichiarano che i contenuti dei sogni sono per lo più bizzarri e incomprensibili perché il pensiero logico-razionale che utilizziamo durante la veglia lascia spazio al linguaggio metaforico, senza il controllo volontario della coscienza e il senso del tempo e dello spazio sono distorti e paradossali. I sogni sono strutturati secondo una dinamica fantastica e priva di nessi causali che si differenzia profondamente da quella tipica del pensiero logico che è proprietà dello stato di veglia.
Tra le facoltà superiori che si attribuiscono alle esperienze oniriche, la più notevole è quella della memoria, mentre la coscienza e la volontà, sono funzioni psichiche che in genere vengono attribuite solamente ai sogni “lucidi” che si differenziano dai sogni comuni dal fatto che il sognatore è consapevole di stare sognando ed è in grado di mantenere il controllo di pensieri e azioni. Si tratta di sogni caratterizzati dalla presenza di un certo grado di coscienza che permette al sognatore di rendersi conto lucidamente dell’ambiente circostante ed anche di controllare e pilotare il sogno a suo piacimento.

Ma siamo così sicuri che queste funzioni psichiche siano attribuibili solamente ai sogni lucidi?

Le mie molteplici esperienze oniriche, pur non rientrando nella categoria dei sogni “lucidi”, in quanto manca la consapevolezza di stare sognando, sono anch’essi caratterizzati dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia che avvalorano una teoria completamente opposta: esistono sogni ordinari che, pur non appartenendo alla categoria dei sogni “lucidi”, sono anch’essi caratterizzati dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia, tra cui la capacità di pensare in modo logico-razionale.
Ragion per cui ritengo che lo stato di veglia e lo stato di sogno non siano divisi da una barriera insormontabile, ma che, di tanto in tanto, ci sia la possibilità che i due stati coesistano simultaneamente, e ciò è palesemente confermato dai miei sogni ordinari, ossia non “lucidi”.
Il pensiero logico-razionale che si ritiene (erroneamente) proprietà dello stato di veglia, può essere presente anche nello stato onirico (seppur all’interno del contesto fantastico dell’esperienza onirica).

Il paragrafo che segue è stato aggiunto i primi di marzo 2021.

STEPHEN LABERGE SUI SOGNI NON LUCIDI

Stephen LaBerge (nato nel 1947), direttore del Lucidity Institute, Palo Alto, California, è lo psicofisiologo americano famoso per aver studiato scientificamente i sogni lucidi, ma forse non tutti conoscono le sue tesi sui sogni non lucidi.
Anch’io non conoscevo le sue tesi sui sogni non lucidi e, quando mi è capitato di leggere un suo scritto, sono rimasta enormemente e piacevolmente sorpresa dal fatto che le mie tesi concordano perfettamente con le sue.
In un passo del suo scritto “Che cos’è il sogno?”, lo scienziato afferma che quando si sogna, il fatto che si sappia o meno di sognare è irrilevante:
«La definizione di sogno data dall’Oxford English Dictionary è «una successione di pensieri, immagini o fantasie che attraversano la mente durante il sonno». In realtà, questa definizione non coglie l’aspetto reale e vissuto dei sogni. A mio avviso, è più accurato descrivere i sogni come delle esperienze, ovvero degli eventi coscienti che l’individuo sperimenta realmente. Può sembrare strano parlare dei sogni come di esperienze coscienti, ma il criterio essenziale della coscienza è la capacità di rievocazione: proprio il fatto che talvolta siamo in grado di ricordare i sogni dimostra che essi sono processi mentali coscienti e non incoscienti, giacché nei sogni viviamo come durante la veglia. In questi termini, si può affermare che il sogno costituisce una particolare organizzazione della coscienza. […] il sogno può essere visto come uno speciale tipo di percezione senza i vincoli dell’input sensoriale esterno. Viceversa, la percezione può essere vista come uno speciale tipo di sogno con i vincoli dell’input sensoriale esterno».
E ancora: «Si è spesso portati a pensare che la veglia e il sogno siano due esperienze completamente distinte. Ad esempio, si presuppone che i sogni siano caratterizzati dalla mancanza di riflessione, dalla mancanza di controllo sull’attenzione e dall’incapacità di agire deliberatamente. Tuttavia, i fatti contraddicono in modo chiaro ed evidente questa definizione dei sogni. Nel corso di alcuni studi recenti che mettevano a confronto racconti relativi alla veglia ed esperienze oniriche, i miei colleghi […] ed io abbiamo rilevato che il sogno conteneva emozioni e consapevolezza di sé in misura leggermente maggiore rispetto alle esperienze della veglia e azioni deliberate in misura solo leggermente minore. Ad ogni modo, per quanto riguarda le altre attività cognitive non sono state rivelate particolari differenze tra il sonno e la veglia e nessuna delle funzioni cognitive misurate poteva dirsi rara o assente. In particolare, per entrambe le condizioni è stato registrato lo stesso livello di riflessività.
Con questo non intendo affermare che non vi siano delle differenze tra il sogno e la veglia. La realtà onirica ad esempio e molto meno stabile di quella della veglia, poiché al sogno manca l’effetto stabilizzante di una struttura esterna: la realtà fisica. Analogamente, nei sogni è possibile violare le leggi della fisica senza andare incontro alle abituali conseguenze. In realtà, l’unica differenza essenziale è data dall’assenza del vincolo sensoriale. Quando si sogna, il fatto che si sappia o meno di sognare è irrilevante: il sogno rimane ugualmente tale. In ogni caso, quali che siano le differenze, ritengo che le affinità tra sogno e veglia siano comunque più numerose». Tratto dal libro I grandi interrogativi della scienza, a cura di Harriet Swain, 2004 Edizioni Dedalo. “Che cos’è il sogno?” di Stephen LaBerge.

Come si evince dagli stra-ordinari sogni che qui prendo in considerazione per analizzarne alcuni elementi, non sono affatto vaghi e privi di nessi casuali. Al contrario! La sequenza delle scene ben ordinata, la trama nient’affatto sconclusionata ma lineare e coerente dal principio alla fine del sogno, la vividezza delle immagini, l’intensità delle emozioni, la profondità dei sentimenti e la mia partecipazione attiva, conferiscono ai mie sogni senso e significato.
Ecco l’elenco di alcuni sogni non lucidi in cui sono evidentissime e impressionanti gran parte delle funzioni psichiche.

1° sogno: “Prima premonizione: la dipartita di mio fratello”.
Questo sogno premonitore è tra i sogni più “realistici” che abbia mai avuto, poiché è risultato essere l’esatta copia dell’evento drammatico che vissi tre giorni dopo nella vita reale: provai gli stessi sentimenti; compii le stesse azioni; mi trovai negli stessi luoghi; la modalità con cui appresi la devastante notizia fu esattamente la stessa; …ecc. L’unico elemento che differenzia il sogno dalla realtà, consiste nel fatto che, mentre nel sogno la persona morta era mio padre che mi è apparso già dentro la bara (nella vita reale mio padre morì quando io ero molto piccola, ossia due decenni prima), nella vita reale è avvenuta la dipartita di mio fratello dopo appena tre giorni dal sogno in questione.
Questo sogno è emblematico sia per l’aspetto premonitore, sia per il fatto che in esso non si riscontra solo qualche sporadica traccia di pensiero logico-razionale. In questo sogno la differenza tra sogno e realtà non esiste proprio! Escludendo l’incongruenza succitata contenuta nella parte finale del sogno, il resto del contenuto onirico e l’accadimento della vita reale si sovrappongono perfettamente.

2° sogno: “Apparizione della Madonna in sogno”.
Questo sogno di incomparabile bellezza, tranne la consapevolezza di stare sognando, contiene tutti gli elementi che sfatano i luoghi comuni sui sogni e confutano varie teorie.
La sequenza delle scene ben ordinata, la trama nient’affatto sconclusionata ma lineare e coerente dal principio alla fine del sogno, la vividezza delle immagini, l’intensità delle emozioni, la profondità dei sentimenti e la mia partecipazione attiva, mi hanno dato l’impressione di vivere “realmente” questa meravigliosa esperienza che, tranne la consapevolezza di stare sognando, contiene tutti gli elementi che sfatano i luoghi comuni sui sogni e confutano varie teorie, il pensiero logico-razionale in primis.
Ecco tre punti fondamentali in cui tutte le funzioni psichiche sono presenti:

1) Nel momento in cui è apparsa la Madonna l’ho ringraziata per essermi apparsa per la seconda volta poiché, in quel preciso momento, mi sono ricordata di un sogno precedente, avuto circa 13 anni prima, in cui avvenne la primissima apparizione della Madonna in sogno e di cui ho appena pubblicato il racconto col titolo “Madre Teresa di Calcutta e la Madonna”.
Ma l’elemento più sconcertante è di aver collegato il contenuto dei due sogni e, con coerenza, averne tratto una deduzione logica e aver agito in modo conseguente, ringraziando la Madonna per essermi apparsa per la seconda volta.
Questo particolare alquanto significativo smonta anche la parte della teoria succitata in cui si afferma che i sogni sono strutturati secondo una dinamica priva di nessi causali che si differenzia profondamente da quella tipica del pensiero logico che è proprietà dello stato di veglia. E non solo!

2) Nel momento in cui ho avuto la discussione con mio fratello in merito all’interpretazione che lui e tutti gli altri presenti davano all’apparizione della Madonna, ho spiegato, con una razionalità ed una logica impressionante, le ragioni per cui ritenevo che fossero loro dalla parte del torto, non io.

3) E se tutto ciò non avesse destato abbastanza stupore, questo fantastico sogno, che è stato interrotto dal mio risveglio ed è poi ripreso dopo circa mezz’ora, contiene un ulteriore elemento altrettanto sbalorditivo nella seconda “puntata”.
In questa seconda parte, nel momento in cui mi è apparso il Sole, mi sono ricordata che mi era già apparso in un sogno precedente (raccontato in questo link col titolo: “Si è acceso il Sole per me”).
Anche in questo caso, il fatto ancora più sorprendente è che, all’interno del sogno stesso, ho avuto la capacità di collegare, confrontare e analizzare l’immagine contenuta nei rispettivi sogni e ciò mi ha permesso di cogliere il differente significato. Incredibilmente ho interpretato il sogno all’interno del sogno stesso.

3° sogno: L’amorevole conforto di Gesù in sogno.
Aldilà dell’eccezionalità dell’evento rappresentata dalla presenza di Gesù e dalla comunicazione extrasensoriale, anche questo sogno risulta essere oltremodo realistico e pieno di senso.
Anche in questo sogno, analogamente all’apparizione della Madonna, la sequenza delle scene ben ordinata, la trama nient’affatto sconclusionata ma lineare e coerente, la vividezza delle immagini, l’intensità delle emozioni, la profondità dei sentimenti e la mia partecipazione attiva, mi hanno dato l’impressione di vivere “realmente” questa meravigliosa esperienza.
Ma mi voglio soffermare in special modo su una scena onirica in cui la capacità di ragionamento logico-razionale è evidentissimo ed impressionante.
Mi riferisco esattamente al momento in cui ho appreso che Gesù era intenzionato a scendere dal soppalco per avvicinarsi a me. Ebbene, in questo preciso momento ho pensato ed agito in modo coerente valutando la situazione proprio come avrei pensato ed agito trovandomi in una situazione simile in stato di veglia. Difatti, appena mi sono accorta che non c’era una scala che potesse utilizzare per scendere, ho cercato di dissuaderlo dal suo intento poiché ero ben consapevole che l’unico modo per raggiungermi sarebbe stato quello di lanciarsi dal soppalco e quindi ero cosciente delle gravi conseguenze a cui sarebbe andrebbe incontro.
In questo meraviglioso sogno “ordinario” (e numerosi altri sogni), tranne la consapevolezza di stare sognando, le funzioni psichiche sono palesemente presenti e rendono questo sogno stra-ordinario.

4° sogno: ESTASI MISTICA.
Anche questo preziosissimo sogno, come altri sogni avuti precedentemente, è un esempio emblematico che avvalora questa tesi, perché, seppure in esso sia assente la coscienza di stare sognando, elemento che caratterizza i sogni lucidi, sono presenti tutte le altre capacità cognitive, tra cui la capacità di ragionare in modo logico-razionale.
La razionalità ha preso il sopravvento addirittura mentre ero beatamente abbandonata tra le braccia di Gesù.
Questa facoltà di ragionare simile allo stato di veglia, infatti, è evidentissimo ed impressionante specialmente nel momento in cui, mentre ero beatamente abbandonata tra le braccia di Gesù, nella mia mente ha fatto capolino la preoccupazione che mia madre, svegliandosi, potesse vedermi in intimità col mio amato e ciò per me sarebbe stato molto imbarazzante, perciò ho pensato subito ad esternare questo mio pensiero, anche se ciò non mi è stato possibile perché Gesù non distaccava neanche per un’istante la Sua dolcissima bocca dalla mia.
Questo comportamento rispecchia appieno la mia personalità. La mia riservatezza, la mia sensibilità e il rispetto nei confronti di mia madre, infatti, anche nella vita reale mi avrebbero portata a pensare e agire allo stesso modo in cui mi sono comportata in sogno se mi fossi trovato in una situazione simile.
In altri termini, nel sogno ho esercitato un’attività di pensiero simile a quella usata nello stato di veglia che comporta una forma di riflessione e di valutazione. Ho pensato ed agito in modo coerente valutando la situazione proprio come avrei pensato ed agito trovandomi in una situazione simile in stato di veglia.

5° sogno. “La Madonna e Madre Teresa di Calcutta”.
Anche questo meraviglioso sogno è caratterizzato da un elemento che l’accomuna ai primi due sogni, ossia il pensiero logico-razionale. Pur non appartenendo alla categoria dei sogni “lucidi”, infatti, è anch’esso caratterizzato dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia.
Nel momento in cui ero rapita dalla bellezza sconvolgente del volto della Madonna, non avendola riconosciuta, ho pensato che fosse un’attrice o una modella. Poi, dopo aver confrontato il Suo volto coi volti di altre bellissime donne (donne del mondo del cinema, della moda, ecc.) che visualizzavo mentalmente, ne ho dedotto che la straordinaria bellezza del Suo volto era unica e incomparabile.

6° sogno. “Falsi risvegli. Apparizione di mia madre in sogno”.
Questo meraviglioso sogno è speciale sia perché contiene il pensiero logico-razionale, sia perché è iniziato con un falso risveglio che mi ha permesso di vivere l’esperienza onirica in modo più “reale” della realtà, tanto da riconoscere la mano di mia madre defunta al tatto. Ma la cosa ancora più stupefacente è avvenuto quando è iniziata la comunicazione tra noi due, ossia nel momento in cui le ho posto la seguente domanda: “mamma, ma tu sei cosciente del fatto che mi vieni a trovare così spesso nei sogni? …”
Può apparire una domanda banale, ma formulare una domanda del genere in sogno, presuppone, innanzi tutto, che, in quel preciso istante, era ben presente il ricordo di tutti gli altri sogni precedenti in cui mi era apparsa mia madre. Ma l’elemento ancora più sorprendente (se possibile) è, come nel caso dell’apparizione della Madonna, l’aver collegato il contenuto dei sogni precedenti a questo, e, coerentemente, averne tratto una deduzione logica. Ho avuto un pensiero logico-razionale esattamente come l’avrei avuto se fossi stata nello stato di veglia.
Tutto ciò è meravigliosamente fantastico!

7° sogno: “NDE in sogno. Viaggio nell’aldilà”.
In questo splendido sogno che inizia come un film thriller, c’è una scena in cui un uomo malvagio m’insegue, prende la mira e nel momento in cui sta per spararmi, io, terrorizzata, chiudo gli occhi e nello stesso istante sento il fortissimo rumore dello sparo. Stupita di non provare alcun dolore, penso: “mi ha colpito oppure no? Se non sento dolore e sono perfettamente cosciente è perché forse la persona malvagia avrà colpito qualcun altro“.
Anche in questo caso il pensiero logico-razionale è straordinariamente presente. In questo frangente ho pensato nello stesso modo in cui avrei pensato ed agito se mi fosse capitato di vivere una situazione simile in stato di veglia.

8° sogno: “Cane che parla e sogni ricorrenti”.
In questo sogno, nel momento in cui il cane è intervenuto nel discorso tra me e la sua padroncina, ero perfettamente cosciente e alquanto stupefatta del fatto che il suo intervento fosse assolutamente inerente al nostro discorso anche se al risveglio non mi sono ricordata il contenuto. E non solo!
Ancora più stupefacente risulta essere il fatto che io, per l’ennesima volta, abbia ricordato, all’interno del sogno stesso, altri due sogni precedenti avuti a distanza di qualche mese l’uno dall’altro, e li abbia collegati con quest’ultimo sogno.
Infatti, rivolgendomi alla padroncina del cane esclamai: “ma lo sai che proprio poco tempo fa ho sognato per ben due volte un cane che parlava con la voce di un uomo? Proprio come il tuo”.
Come si evince anche da questo sogno, la memoria ed il pensiero lucido hanno avuto un ruolo di primo piano e ciò va aldilà di ogni teoria.

9° sogno: “Sogno premonitore e pensiero cosciente”.
Anche qui ci sono due punti molto significativi su cui vale la pena soffermarsi:
1) nel momento in cui mi sono ritrovata all’interno di una sala in cui alcune persone erano sedute su delle sedie posizionate ordinatamente lungo le pareti, pur vedendole vive, ero pienamente cosciente del fatto che fossero persone defunte, e ciò non deve essere dato per scontato, poiché tantissime volte mi è capitato di sognare i miei cari defunti (in special modo mio fratello Niki e la mamma), interagendo con loro come se fossero persone vive e non ho pensato affatto che fossero persone già morte.
Ma un altro fatto ancora più sconcertante avvenne nel momento in cui entrarono nella sala anche mio fratello e mia cognata (vivi nella vita reale) e domandai loro per qual motivo si trovassero tra i morti dato che loro due erano ancora vivi. Al che mi risposero che loro erano lì di passaggio e che non si sarebbero fermati a lungo.
Se non è pensiero cosciente questo!

10° sogno: Falso risveglio e sogno nel sogno.
Il sogno in questione, pur non essendo classificabile come “sogno lucido”, contiene alcuni elementi che lo caratterizzano e su cui vale la pena soffermarsi, ossia la memoria ed il pensiero logico.
Ebbene, anche in questo sogno è evidente che dal mio falso risveglio in poi, pur non essendo avvenuto la “presa di coscienzadi stare sognando, c’è un certo grado di consapevolezza ed una capacità critica rilevante che mi ha permesso di cogliere le contraddizioni delle due parti di questa particolarissima esperienza onirica, per poi addirittura valutarle e confrontarle con tutti i sogni precedenti in cui mi è apparsa la mamma, ed infine, di dedurre, all’interno del sogno stesso, che questa volta la situazione che si è determinata al mio (falso) risveglio è molto diversa.
Tutto ciò è reso possibile dal fatto che è ben presente la memoria della mia condizione e della mia vita recente e passata ed in special modo la memoria di tutti i miei sogni precedenti.
Non solo! Avendo rilevato le anomalie della situazione onirica rispetto alle precedenti, ho cercato di avere delucidazioni in merito chiedendo conferma prima a mia madre e poi, per fugare ogni dubbio, anche ai miei fratelli. Ho pensato con una logica impressionante ed ho agito in modo coerente, proprio come avrei pensato ed agito se fossi in stato di veglia.

Questo articolo verrà aggiornato man mano che avrò nuovi sogni da aggiungere.

 

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