FENOMENI SOVRANNATURALI: DALLA STELLA DI BETLEMME A OGGI

FENOMENI SOVRANNATURALI: DALLA STELLA DI BETLEMME A OGGI

“L’apparizione della stella di Betlemme è un fenomeno sovrannaturale o un fenomeno astronomico? E oggi, nell’era di internet, a più di 2000 anni di distanza, Dio opera ancora miracoli strepitosi come quelli narrati nelle Sacre Scritture?”.

Cari lettori,
le profonde riflessioni a cui mi ha indotta la mia esperienza diretta di Dio mi hanno portata a scoprire la profondissima analogia che esiste tra la mia storia e la poetica e antica storia della Stella di Betlemme narrata nel Vangelo. Due storie apparentemente diverse, ma sostanzialmente simili. In entrambe le storie, infatti, le stelle hanno annunciato Gesù.
La Stella di Betlemme annunciò la nascita di Gesù e guidò i Re Magi nel luogo della Natività; nella mia esperienza le Stelle mi hanno preannunciato sia l’apparizione della Madonna che l’incontro con Gesù in sogno.

Pertanto, oltre ad esporre alcune ipotesi formulate dai vari studiosi ed il pensiero di alcuni Padri della Chiesa, mi permetto di esporre anche il mio punto di vista poiché, come sostiene il filosofo Bergson, i mistici sono i genuini “esperti” della dimensione divina.

Così Matteo racconta il viaggio dei Magi, guidati da una stella apparsa nel cielo fino a Betlemme:
Quando Gesù nacque a Betlemme di Giudea ai tempi del Re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme i quali andavano chiedendo dove fosse nato il Re dei Giudei, perché – dicevano – avevano visto sorgere la sua stella ed erano venuti ad adorarlo […]. Allora Erode, accolti segretamente i Magi, si informò accuratamente da loro circa l’epoca in cui la stella era apparsa […]. Udito il re, essi partirono ed ecco la stella che avevano visto al suo sorgere, apparve di fronte a loro, finché si arrestò sul luogo dove stava il Bambino. […] Poi, avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”. (Mt 2,1-12).

Anche un Vangelo apocrifo, quello definito dello Pseudo-Matteo, menziona la brillante stella che splendeva dal tramonto all’alba sulla grotta di Gesù.
Nel Protovangelo di Giacomo (databile tra il 130 e il 140 d.C.) si legge che la stella è tanto brillante da far scomparire le altre stelle. Inoltre viene più volte ribadito un concetto: la stella è un simbolo di regalità, rappresenta l’annuncio della nascita di un re.

FENOMENO ASTRONOMICO O SOVRANNATURALE?

I materialisti (tra cui i soci del CICAP) escludono categoricamente che possa trattarsi di eventi realmente accaduti e ritengono che: “era inevitabile, allora, cercare di dare interpretazioni soprannaturali a qualunque evento non avesse una spiegazione visibile e immediata, e che molti degli episodi che si trovano raccontati in parecchi testi sacri (di qualunque religione) probabilmente non si sono mai verificati ma sono semplicemente aneddoti, artifici retorici creati per tramandare parabole, principi e idee nella maniera più efficace”.

Anche gli storici sono scettici sull’attendibilità del testo di Matteo. Pensano che la vicenda dei Magi sia solo un artificio letterario-propagandistico.
Ma aldilà dello scetticismo assoluto di molti studiosi che a tal proposito hanno avanzato delle ipotesi secondo le quali la stella non sarebbe mai esistita e che sarebbe semplicemente il frutto dell’immaginazione dell’evangelista Matteo per mettere in ulteriore risalto un evento già di per sé straordinario, la stella dei Magi ha affascinato numerose generazioni di astronomi, storici e teologi che nel corso dei secoli hanno studiato e dibattuto sulla natura di questa Stella.
Uno dei primi tentativi di spiegare l’apparizione della Stella di Betlemme con un fenomeno naturale realmente verificatosi in concomitanza della Natività risale al III secolo, quando il teologo alessandrino Origene interpretò la stella dei Magi come un oggetto astronomico che la identificò come una cometa.
E fu Giotto il primo artista a inserire una stella cometa in un affresco del 1303 della Cappella degli Scrovegni, a Padova, precisamente nella scena dell’Adorazione dei Magi.
Secondo alcuni astronomi, la scelta di inserire la cometa da parte di Giotto fu probabilmente ispirata dal fatto che il famoso pittore fiorentino fu testimone dello spettacolare passaggio della cometa di Halley nel 1301.
L’ipotesi della cometa di Halley, fenomeno visibile ad occhio nudo che si ripresenta nelle vicinanze della Terra ogni 76 anni circa, venne presa in considerazione anche da molti studiosi. Ma in seguito tale ipotesi venne scartata perché, attraverso elaborati calcoli, giunsero a scoprire che la cometa era passata al punto più vicino al Sole esattamente il 10 ottobre del 12 a.C., data ritenuta troppo anticipata per la nascita di Gesù.
Esclusa l’ipotesi della cometa di Halley, si è poi presa in considerazione una cometa passata un’unica volta vicino alla Terra e mai più ritornata.
Ma entrambe le teorie sono insostenibili, perché il fenomeno celeste sarebbe stata visibile a tutti e non solo ai Magi. Di conseguenza, chiunque fosse stato a conoscenza della profezia biblica e avesse visto la cometa, avrebbe potuto associare la profezia al fenomeno celeste e giungere alle stesse conclusioni a cui giunsero i Magi, i quali, stando a quanto affermano alcuni studiosi, erano a conoscenza della profezia.
Ma dalla descrizione dell’evento da parte di Matteo e da quella riportata in alcuni Vangeli apocrifi, risulta che a Gerusalemme nessuno l’aveva vista.

Nel tentativo di spiegare la Stella di Betlemme con un fenomeno naturale realmente verificatosi in concomitanza della Natività, sono state avanzate altre ipotesi. Tra queste ipotesi, i fenomeni astronomici eccezionali come una supernova o il fenomeno delle congiunzioni planetarie pare siano le più accreditate.
Il primo a prendere in considerazione i fenomeni della congiunzione planetaria e della Supernova per spiegare la stella descritta nel Vangelo fu Giovanni Keplero il quale, a pochi giorni dal Natale del 1603, assistette personalmente ad una luminosa congiunzione fra Giove e Saturno, evento che si verifica quando i due pianeti vengono a trovarsi in una posizione tale da sembrare un unico corpo celeste particolarmente luminoso.
L’astronomo polacco attraverso una serie di elaborati calcoli giunse alla conclusione che nel 7 a.C. si verificò una tripla congiunzione fra Giove e Saturno.
L’anno seguente, nell’ottobre del 1604, Keplero assistette all’apparizione di una brillante “nova” in direzione della costellazione di Ofiuco.
La Supernova, conosciuta anche come la Supernova di Keplero o la stella di Keplero, per alcune settimane divenne molto brillante quasi come il pianeta Venere, e ciò indusse l’astronomo a prendere in considerazione questo fenomeno astronomico per spiegare la stella di Natale, pur ignorando le motivazioni fisiche che portavano alla formazione della “nova”.

Ma se la stella ha indicato la strada ai Magi per recarsi in Palestina, cosa li ha spinti a intraprendere un simile viaggio e come mai sono così convinti che quel bambino sia effettivamente “il Re dei Giudei”?

È ragionevole pensare che un reale fenomeno astronomico “sufficientemente discreto” e visibile esclusivamente da “professionisti dell’osservazione del cielo”, abbia attirato l’attenzione dei Magi che verosimilmente erano astrologi appartenenti alla classe sacerdotale, ma pensare che tale fenomeno di per sé costituisca la ragione sufficiente per spingere i Magi a intraprendere il lungo viaggio con la convinzione di trovare il luogo della Natività non è plausibile, a meno che tale teoria venga associata ad un’altra: la conoscenza della profezia da parte dei Magi, teoria che formulò anche Keplero.
Ad interessare l’astronomo, infatti, fu anche il fatto che tale congiunzione avveniva nella costellazione dei Pesci, e tale interesse lo portò a scoprire un antico scritto di un rabbino che ricordava come, secondo una credenza degli ebrei, il Messia sarebbe apparso proprio quando si fosse verificato una congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci.
Altri studiosi sostengono che i Magi conoscevano le Scritture e le profezie al riguardo, perché la deportazione del VI a.C. del popolo ebreo a Babilonia e la possibile presenza di ebrei in Mesopotamia avevano permesso una sufficiente diffusione delle loro tradizioni.

Ma i documenti trovati dagli studiosi provano solo che i Magi non sono dei personaggi inventati dagli autori della Bibbia, ma dei personaggi realmente esistiti che conoscevano la profezia.
Pertanto ci si ritrova ad avere a che fare con un elemento soprannaturale in assenza del quale, sia l’ipotesi della cometa, sia quella della congiunzione planetaria e della supernova, non reggono.

È davvero singolare, per non dire assurdo, che al fine di spiegare scientificamente l’apparizione della Stella di Betlemme con un fenomeno naturale, si debba ricorrere ad una profezia, che è l’annuncio della volontà di Dio, manifestazione dei disegni divini attraverso un profeta, quindi un qualcosa di soprannaturale che, a quanto mi risulta, ancora oggi non è stato spiegato con un fenomeno naturale.
Ma che senso ha mischiare fenomeni naturali e soprannaturali?
Per una questione di coerenza, se una persona crede nel Dio onnipotente delle sacre Scritture, Padre di Gesù Cristo, non dovrebbe avere alcuna difficoltà a credere nei miracoli, quindi crederebbe sia all’apparizione della Stella di Betlemme come evento soprannaturale, sia alle profezie.
Se, viceversa, non crede in Dio, conseguentemente non crede a nessun miracolo.
Allora come si spiega che si possa credere alla profezia della nascita del Messia e non alla Stella di Betlemme come fenomeno soprannaturale?
A prescindere dagli studiosi materialisti che con le loro teoria cercano di dimostrare che i fenomeni soprannaturali non esistono, una spiegazione plausibile può essere legata al fatto che esistono diversi gradi di miracoli a seconda del grado diverso in cui vengono superate le forze della natura.
Così, mentre la profezia viene ritenuto un evento meno straordinario rispetto alla Stella di Betlemme e, quindi, che sia maggiore la possibilità che esso si sia realmente verificato, il fenomeno della Stella di Betlemme è un evento talmente straordinario da oltrepassare i limiti della capacità di immaginazione e di comprensione umana, pertanto, pensare che possa essersi realmente verificato è estremamente difficile, per non dire impossibile.
Adottando questo metro di giudizio umano, però, significa porre dei limiti alla potenza di Dio, e così facendo si sostituisce il Dio onnipotente della Sacra Bibbia con un altro dio non ben identificato, rasentando il paradosso: non è Dio a creare l’uomo, ma l’uomo Dio.

La stella apparsa ai Magi non era una delle tante stelle del cielo

A meno che non si intenda stravolgere il racconto biblico, l’apparizione della Stella di Betlemme non si può spiegare come fenomeno astronomico realmente verificatosi in concomitanza della Natività.
La stella apparsa ai Magi possiede delle peculiarità che la distinguono da tutte le altre stelle del firmamento.
Questa Stella sembra animata da un moto diverso rispetto a tutte le altre stelle, infatti, non ha indicato ai Magi solo il cammino da seguire, ma, cosa ancora più incredibile, si è arrestata in ben due occasioni distinte per indicare dove dovevano fermarsi: prima a Gerusalemme e poi a Betlemme. E nessuna stella distante anni luce dalla terra avrebbe potuto indicare ai Magi il luogo della Natività con l’assoluta precisione descritta nel Vangelo.

San Giovanni Crisostomo scrive: “Quando la stella giunse sopra il bambino, si fermò, e ciò poteva farlo soltanto una potenza che gli astri non hanno: prima, cioè, nascondersi, poi apparire di nuovo, e infine arrestarsi.” (Omelie sul Vangelo di Matteo, 7, 3).

Questa stella, dunque, oltre a brillare più delle altre, si distingue dalle altre perché sembra animata da una sorta di “intelligenza”. E questa peculiarità, si può spiegare con due ipotesi: che l’astro sia guidato dalla volontà di una potenza esterna ad esso, oppure che questa stella sia un’entità spirituale in grado di apparire sia come una Stella per guidare i Magi, sia come un Angelo per annunciare la Natività.

Questa entità in grado di assumere un aspetto diverso a seconda delle circostanze, viene menzionata nei Vangeli apocrifi redatti in Siria intorno al VI secolo.
Essi riportano che i Magi, avvertiti da un angelo, intrapresero un viaggio durato nove mesi, guidati da una stella, e giunsero a destinazione nel momento in cui la Vergine dava alla luce Gesù. […] la stella si muoveva precedendoli, fin quando si fermò sopra la grotta. Allora la sua forma cambiò e divenne simile ad una colonna di luce che si levava dalla terra al cielo. L’angelo che aveva assunto la forma di una stella ritornò per far loro da guida […].

Anche nel Vangelo apocrifo dell’Infanzia Armeno vi è una descrizione dettagliata riguardo la Stella apparsa ai Magi.
“…Quando l’angelo aveva portato la buona novella a Maria era il 15 di Nisan (cioè il 6 Aprile), un mercoledì alla terza ora. Subito un angelo del Signore si recò nel paese dei Persiani, per avvertire i Re Magi che andassero ad adorare il neonato. E costoro, guidati da una stella per nove mesi, giunsero a destinazione nel momento in cui la vergine diveniva madre.

Tommaso d’Aquino nella Summa Teologica riguardo la stella apparsa ai Magi scrive:
Secondo Giovanni Crisostomo, esistono molto indizi i quali rivelano che la stella apparsa ai magi non era una delle tante stelle del cielo:
1º – Perché nessun’altra stella seguì quella direzione, dato che solo essa si mosse da nord a sud, dalla Persia, da cui provenivano i Magi, alla Giudea.
2º – Per la straordinarietà delle sue apparizioni, dato che era visibile non soltanto di notte ma anche in pieno giorno; il che – come ben noto – non è possibile né per le stelle, né per la luna.
3º – Per l’alternanza delle sue apparizioni dato che quando entrarono a Gerusalemme non era visibile e riapparve solo dopo che i Magi lasciarono Erode.
4º – Per la discontinuità del suo procedere, dato che si spostava quando era necessario che i Magi camminassero e si fermava quando essi si dovevano fermare, come la colonna di nuvola nel deserto.
5º – Per aver indicato il luogo del parto della Vergine non solo rimanendo in cielo ma, addirittura, scendendo, come riferisce il Vangelo di Matteo: “La stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il Bambino“.
Da ciò si deduce chiaramente che la parola dei Magi, “abbiamo visto la sua stella in Oriente”, non deve essere intesa come se, trovandosi essi in Oriente, gli fosse apparsa una stella che stava nella Giudea ma, piuttosto, che avevano visto una stella situata in Oriente e che li aveva preceduti fino in Giudea (sebbene alcuni dubitino di questo). Tuttavia, la stella non avrebbe potuto indicare chiaramente la casa se non fosse discesa dal cielo. E, come constata Crisostomo, ciò non sembra proprio di una stella ma di “un qualche potere razionale“. “Sembra, dunque, che questa stella fosse un potere invisibile trasformato nell’apparenza di una stella“.

Per questo alcuni affermano che, come lo Spirito Santo è disceso sul Signore battezzato sotto forma di colomba, così è apparso ai Magi sotto forma di stella. Altri ancora dicono che l’angelo, apparso ai pastori sotto forma umana, è apparso ai Magi in forma di stella. È, comunque, più probabile che si trattasse di una stella creata ex novo, non nel cielo, ma nell’atmosfera prossima alla terra e che si muovesse secondo la volontà di Dio. È per questo che Papa Leone afferma (Sermone 31, sull’Epifania): “Apparve ai tre Magi, nella regione dell’Oriente, una stella di un nuovo chiarore, più brillante e bella degli altri astri, che attirava gli occhi e i cuori di coloro che la guardavano, affinché comprendessero immediatamente che non era privo di significato quello che sembrava così insolito“. (AQUINO, San Tommaso de. Summa Teologica III, q.36, a.7 resp).

UN EVENTO BIBLICO NELL’ERA DI INTERNET

Gli strepitosi fenomeni soprannaturali narrati nella Bibbia sono frutto della mentalità prescentifica degli autori come sostengono in molti?
E oggi, nell’era di internet, a 2000 anni di distanza da questo affascinante evento narrato nei Vangeli, Dio comunica ancora con l’uomo?
Dio opera ancora miracoli strepitosi come quelli narrati nelle Sacre Scritture?

A questi interrogativi posso rispondere basandomi sulla mia personale esperienza diretta di Dio, anche se non ho nessuna prova tangibile da esibire per dimostrarne la veridicità e, quindi, mai nessuno crederà alla mia fantastica storia. Ciononostante, non posso esimermi dal raccontarla al fine di testimoniare l’infinito amore di Dio per l’uomo.
Basandomi su tale esperienza mi permetto di affermare con assoluta certezza che:
gli strepitosi fenomeni soprannaturali narrati nella Bibbia non sono affatto frutto della mentalità prescientifica degli autori.
2° – Che anche oggi Dio comunica con l’uomo con la stessa modalità con cui comunicava nell’antichità, ossia attraverso i sogni, gli Angeli, le stelle, ecc.
3° – Che anche oggi Dio opera miracoli strepitosi come quelli narrati nelle Sacre Scritture.

Come accennato sopra, seppure in ritardo, attraverso le profonde riflessioni a cui mi ha indotta la mia meravigliosa esperienza spirituale, sono giunta a scorgere l’analogia che esiste fra la mia esperienza e la storia dei Magi narrata sia da Matteo nel Vangelo, sia da altri autori nei Vangeli apocrifi.
È davvero sconvolgente constatare che, a 2000 anni di distanza dagli eventi raccontati nei Vangeli, si possa vivere eventi analoghi a quelli verificatesi ai tempi in cui è nato Gesù e provare la dolcissima sensazione di essere trasportata indietro nel tempo e di essere avvolta dalla stessa magica atmosfera che avvolgeva la Sua nascita.
Incredibilmente, proprio come in un racconto biblico, le stelle, in due distinte occasioni, mi hanno anticipato l’incontro con Gesù in sogno.

Per farsi riconoscere ed amare da me, Dio ha fatto irruzione nella mia vita con un fenomeno prodigioso avvenuto in stato di veglia nell’ottobre 2013 (raccontato col titolo “Apparizione di una divina Luce azzurra”): in un nanosecondo ha creato dal nulla un piccolo cielo stellato e me lo ha donato facendolo apparire nella mia stanza.
La dimensione del piccolo cielo apparso in un angolo della mia stanza era ridottissima (circa 1 m2), ma questo minuscolo cielo era tempestato da innumerevoli e piccolissime stelle, talmente brillanti da illuminare tutta la stanza, e il lampo di luce che scaturì nel momento iniziale del fenomeno fu talmente forte da essere da me percepita ad occhi chiusi, tant’è che suscitò in me un grande spavento.
Fatte le dovute proporzioni, questo lampo di luce iniziale mi fa pensare all’atto della creazione dell’Universo narrato nel primo capitolo della Genesi: Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Un potentissimo segno esteriore “fisico” di origine chiaramente sovrannaturale che manifesta magnificamente la Sua gloria e la Sua divina onnipotenza, prova del Suo eterno Amore.

Pertanto, con cognizione di causa, mi permetto di affermare che l’apparizione della stella ai Magi è un fenomeno soprannaturale e non un fenomeno astronomico avvenuto in concomitanza della Natività.
E, sempre basandomi sulla mia esperienza e in accordo con il pensiero dei Padri della Chiesa succitati, posso confermare che la stella di Betlemme non era una delle tante stelle nel cielo, ma una stella che si muoveva nell’atmosfera prossima alla terra secondo la volontà di Dio.
E che si sia trattato di una stella creata ex novo o di una stella discesa dal cielo, credo che interessi relativamente, poiché nella mia esperienza, Dio ha operato in entrambi i modi: prima creando dal nulla il piccolo Cielo stellato facendolo apparire nella mia stanza sospeso a circa 2 metri d’altezza dal pavimento e poi, qualche mese prima che mi si rivelasse in sogno, le Stelle sono discese dal Cielo per annunciarmi la lieta novella.

SECONDO FENOMENO SOVRANNATURALE: IL SOGNO DEI MAGI

IL CIELO E LE STELLE HANNO ANNUNCIATO GESÙ

Nella mia incredibile storia, infatti, le stelle sono state anche le protagoniste di un sogno spirituale-anticipatore, che, in qualità di messaggere, mi hanno preannunciato di qualche mese l’incontro con Gesù in sogno.
Ebbene, in questo fantasmagorico sogno (“Le superstelle intelligenti) le stelle “intelligenti” sono discese dal cielo.
Ecco in estrema sintesi il racconto di questo sogno di straordinaria bellezza:

“…dal lato destro del Cielo scendono giù delle Stelle e si posizionano in primo piano proprio davanti a me.
…Queste superstelle hanno, inoltre, un’incredibile peculiarità che mi lascia sbalordita: sono intelligenti! Come animate da un’intelligenza superiore, infatti, le superstelle viaggiano elegantemente come se fossero aerei in formazione ….
Terminata la loro incredibile e spettacolare esibizione, le Stelle …riprendono a muoversi lentamente in maniera ordinata e precisa, … e, nel momento in cui esse portano a compimento la loro missione seguendo uno schema ben preciso e cessano di muoversi, io rimango impressionata dall’opera che esse hanno realizzato: la disposizione delle Stelle ha configurato i contorni della parte superiore di una piccolissima chiesetta da cui si eleva un altissimo e bellissimo campanile che risplende ed illumina il Cielo notturno dominando tutta la scena onirica”.

Incredibilmente, proprio come nella storia narrata del Vangelo, le stelle hanno annunciato Gesù, e la modalità con cui l’hanno annunciato desta grande stupore e meraviglia.
Questa sorta di “intelligenza” si può spiegare in due modi: o le Stelle sono guidate dalla volontà di una potenza esterna ad esse, è questa potenza esterna può essere solo Dio; oppure esse, in qualità di messaggere di Dio, al pari degli Angeli, agiscono come creature intelligenti obbedendo alla Sua volontà.
La mia esperienza mi ha indotta a propendere per la seconda ipotesi.
L’estrema eleganza con cui hanno volteggiato appena discese dal Cielo compiendo una sorta di inchino per porgermi il loro saluto, la  precisione dei loro movimenti che ricorda gli aerei in formazione che seguono uno schema ben preciso, e la magnifica opera che hanno realizzato, mi portano a pensare che esse siano, al pari degli Angeli, messaggere inviate da Dio per annunciarmi la lieta novella: l’incontro con Gesù.

Le Stelle del mio sogno sembrano animate da uno Spirito angelico proprio come la Stella di Betlemme. Stelle che con il loro luminoso ed eloquente silenzio manifestano magnificamente la gloria e la volontà di Dio.

Il comportamento di queste “superstelle” inevitabilmente fa riaffiorare nella mente il ricordo delle stelle sentinelle del salmista Baruc e il poetico passo in cui Davide magnifica l’opera di Dio nelle stelle:
Le stelle brillano nelle loro postazioni e gioiscono. Dio le chiama per nome ed esse rispondono: Eccoci! E brillano di gioia per il loro Creatore. (Baruc  3, 34-35)
“1…I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani. 2 Un giorno rivolge parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra. 3 Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, 4 ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo…”. (Davide, salmo 19).

Ma siamo sicuri che si tratti solo di poesia?
Il cielo stellato è senz’altro un miracolo di bellezza e di mistero che eleva l’animo umano e, per coloro che sono credenti, rimanda a Dio.
Sin dai tempi più remoti l’uomo ha contemplato il cielo stellato rimanendone ammaliato, e gli artisti che rappresentano le stelle nelle loro opere sembrano lasciarsi trasportare dalle emozioni che questa visione evoca in essi.
Ma i salmisti Davide e Baruc non sembrano trasportati solo dalle emozioni che questa visione evoca, e dubito fortemente che essi stiano parlando soltanto con un elegante simbolismo poetico.
Se interpretati letteralmente, i passi delle composizioni poetiche di lode e ringraziamento a Dio dei due salmisti, salta immediatamente agli occhi la similitudine tra il comportamento delle Stelle da loro descritte con la Stella di Betlemme e le Stelle protagoniste del mio sogno.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a Stelle che si comportano come esseri spirituali: rispondono a Dio quando Egli le chiama per nome, gioiscono, comunicano anche se non hanno favella né parole.
E poiché i Salmi sono ispirati da Dio, è ragionevole pensare che i due salmisti siano a conoscenza della vera essenza delle stelle: Spiriti angelici che annunciano la volontà di Dio.

Ma soffermiamoci ancora un momento sul mio sogno.
Tenendo conto dei potentissimi e inequivocabili simboli contenuti in questo fantastico sogno e dell’ordine cronologico degli eventi, è impossibile non ritenerlo anticipatore del mistico sogno in cui Dio si è rivelato attraverso il dolcissimo sguardo di Gesù.
Io non posso credere che questi accadimenti siano solo il prodotto di semplici “coincidenze”. Tra questi eventi esiste una strettissima connessione. Sogni e segni sono uniti da un filo d’oro che traccia un percorso che conduce a Dio che è impossibile non scorgere. Un Disegno Divino che a posteriori è evidentissimo.

Si potrebbe obbiettare che, seppur sensazionale, si tratta solo di un sogno.
A questa obbiezione si può rispondere che Dio si è servito spesso dei sogni per manifestare la Sua volontà.
Anche nella misteriosa storia dei Magi è presente il sogno che, essendo uno dei mezzi di comunicazione tra Dio e l’uomo, costituisce il secondo elemento soprannaturale.
Matteo racconta che nel viaggio di ritorno, i Re Magi vengono avvertiti in sogno di non tornare da Erode ma di percorrere un’altra strada per far ritorno al loro Paese.

Che Dio si sia servito spesso dei sogni per manifestare la Sua volontà, d’altronde, lo testimoniano ampiamente le Sacre Scritture, anche se nel Nuovo Testamento la presenza del sogno come forma di manifestazione di Dio è molto ridotta, e il Vangelo di Matteo rappresenta un’eccezione.
In questo Vangelo, infatti, i sogni che vengono narrati sono ben sei, di cui cinque si trovano nel Vangelo dell’infanzia, ossia nei primi due capitoli di Matteo. Tra questi cinque sogni sono quattro quelli avuti da Giuseppe, sposo di Maria, e uno avuto dai Magi.
Nel primo sogno Dio rivela a Giuseppe il progetto che ha su di lui, su Maria e sul bambino, mentre nel secondo avverte Giuseppe della minaccia che incombe sulla vita del Bambino che è nato e lo esorta a portare in salvo la sua famiglia fino al tempo opportuno per il ritorno.
Il terzo e il quarto sogno di Giuseppe sono entrambi legati al ritorno dall’Egitto in Israele e allo stabilirsi della famiglia a Nazareth, in Galilea.
Il quinto sogno è quello in questione, ossia quello dei Magi.

Anche il sogno dei Magi, così come il secondo sogno di Giuseppe, ha lo scopo di bloccare il piano malvagio di Erode e salvaguardare la vita di Gesù e la loro vita.
Affinché la Sua volontà fosse compiuta, Dio si è servito dei sogni sia per rivelare la nascita del Bambino, sia per proteggere il Bambino dalla minaccia che incombe sulla sua vita.
Dio realizza sempre i suoi progetti, e tra questi progetti c’era anche che i Magi andassero ad adorare e a offrire a Gesù dei doni, quindi li ha guidati a destinazione in modo sovrannaturale.

In ultima analisi, la mia esperienza testimonia che i fenomeni misteriosi e affascinanti narrati nelle Sacre Scritture non sono frutto della mentalità pre-scientifica degli autori come hanno sostenuto, e sostengono, filosofi e uomini di scienza materialisti, ma sono fenomeni prodigiosi realmente verificatisi. Testimonia, inoltre, che oggi, nell’era di internet, a più di 2000 dalla nascita dalla Sua nascita, Gesù si rivela all’uomo operando miracoli altrettanto strepitosi di quelli narrati nella Bibbia.

A proposito di sogni, per quanto riguarda i sogni di natura predittiva, le svariate teorie materialiste formulate finora non sono assolutamente in grado di dare una spiegazione plausibile. Per la scienza ufficiale non esistono proprio, sono illusioni, semplici coincidenze, ecc. Non solo.
Uno dei membri del CICAP (da me menzionato nell’articolo citato a piè pagina), in un suo libro afferma addirittura che “è scientificamente provato che i sogni premonitori non esistono”.

Sui sogni predittivi non mi dilungo oltre perché ho già trattato questo argomento in modo approfondito nell’articolo “I sogni premonitori e la pseudoscienza” in cui ho confutato le tesi del CICAP con un “Sogno premonitore-ricorrente documentato” in cui lo Spirito di mia madre ha diagnosticato la patologia diabetica a mia sorella.
Questo sogno premonitore è emblematico perché, oltre a comprovare irrefutabilmente l’esistenza dei sogni premonitori, contiene la prova oggettivamente inconfutabile che i defunti comunicano con noi attraverso i sogni, poiché lo Spirito di mia madre mi è apparsa per segnalarmi un “problema reale” riguardo mia sorella, esortandoci a provvedere affinché fosse superato.
E se i nostri cari defunti possono comunicare con noi in sogno, non si capisce perché Dio non possa comunicare con i suoi figli.

Auguro a tutti voi sogni divini.

 

 

 

 

 

 

 

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