Sognare la morte di una persona cara

SOGNARE LA MORTE DI UNA PERSONA CARA

SOGNO PREMONITORE: LA DIPARTITA DI MIO FRATELLO

Sui sogni premonitori esistono svariate teorie, ma questo sogno confuta gran parte di esse“.

Questo sogno premonitore, avuto all’età di 27 anni, mi anticipò di tre giorni un evento nefasto fin nei minimi dettagli, ossia la morte improvvisa del mio caro fratello Niki, avvenuta all’età di 33 anni.
Questo evento tanto drammatico quanto inaspettato mi sconvolse e segnò profondamente la mia esistenza.
Per maggior chiarezza, prima di iniziare a raccontarvi il sogno premonitore, premetto che mio papà morì quando io avevo appena 3 anni e mezzo circa.
Ecco il racconto del sogno:

mi trovo nel mio laboratorio e sto lavorando quando, improvvisamente, mi giunge una telefonata da uno dei miei fratelli che con voce grave mi comunica che mio papà è in gravi condizioni, ed è ricoverato all’ospedale. Mi informa, inoltre, che gli altri famigliari si trovano già tutti lì e m’invita a raggiungerli al più presto possibile.
Profondamente turbata, smetto di lavorare e mi reco alla fermata dell’autobus che arriva poco dopo e nel volgere di breve tempo mi porta a destinazione.
Purtroppo però, al mio arrivo in ospedale, inaspettatamente, la scena che appare dinanzi ai miei occhi provoca in me un dolore straziante a cui non ero assolutamente preparata, poiché non trovo papà in gravi condizioni, bensì già morto e dentro la bara.
Con questa sconvolgente visione il sogno termina.

Lascio a voi immaginare il fortissimo turbamento che provai al mio risveglio.
All’epoca vivevo con mia madre, per cui, appena mi svegliai, le raccontai il sogno trasmettendo inevitabilmente anche a lei la mia preoccupazione. Poi uscii di casa e, come tutte le altre mattine mi recai al lavoro. I primi due giorni trascorsero tranquilli; anche la mattinata del terzo giorno trascorse tranquillamente, ma il pomeriggio l’evento tragico sognato tre notti prima iniziò a materializzarsi. Rivissi nella vita reale l’evento nefasto “vissuto” tre notti prima in sogno fin nei minimi dettagli e in tutta la sua drammaticità. Ecco il racconto dell’evento reale:

mi trovo nel mio laboratorio intenta a lavorare, quando, improvvisamente, squilla il telefono e, stranamente, rispondo io al telefono (di norma le telefonate le prendeva il mio socio). Dall’altro capo del telefono c’è uno dei miei fratelli che, con voce grave, mi comunica che nostro fratello è in gravi condizioni e che è stato ricoverato all’ospedale; inoltre mi dice che gli altri famigliari si trovano già tutti lì e m’invita a raggiungerli appena possibile.
Profondamente scossa da questa drammatica notizia, smetto di lavorare e, dato che l’ospedale non è molto distante dal luogo in cui lavoro, decido di andarci coi mezzi pubblici. Quindi mi reco alla fermata dell’autobus che arriva poco dopo e nel volgere di breve tempo mi porta a destinazione.
Giunta all’ingresso dell’ospedale, vedo i miei famigliari riuniti in attesa del mio arrivo, e, con immenso dolore, apprendo da loro che mio fratello è in coma. Dopo pochi minuti arriva un medico il quale, dopo averci fatto accomodare nel suo studio, ci comunica l’avvenuto decesso di mio fratello a causa di un embolia cerebrale.

Secondo la versione ufficiale di quel medico, mio fratello è morto per embolia cerebrale.
Ma c’è un’altra verità ancora più sconvolgente di cui io e mia madre fummo tenute all’oscuro per 2 decenni.
Soltanto dopo 20 anni appresi da mia sorella che in realtà, il decesso del mio caro fratello Niki non avvenne a causa dell’embolia cerebrale, ma bensì per cause imputabili ai medici i quali, molto superficialmente, valutarono non gravi le condizioni di mio fratello, che quindi fu abbandonato per alcune ore senza che gli venisse prestato la benché minima attenzione. I medici si degnarono di prestargli soccorso solamente nel momento in cui una delle mie cognate, che a quei tempi prestava servizio proprio in quel ospedale in qualità di infermiera, riferì loro che a mio fratello usciva schiuma dalla bocca. Ma ormai si era perso troppo tempo nella più assoluta indifferenza ed era ormai troppo tardi per salvarlo.
Mio fratello morì a causa della negligenza dei medici. Fu lasciato morire. Fu omicidio colposo.

Chiudo questa dolorosa parentesi sulla vera causa della morte di mio fratello, che ho aperto solo perché sarà un elemento importante ai fini della confutazioni di alcune tesi secondo le quali i sogni premonitori non esistono.

Come si evince da quanto sopra esposto, il sogno e la realtà sono praticamente sovrapponibili, l’unico elemento che li differenzia è il soggetto principale. Nel sogno vidi mio padre morto nella bara (vi ricordo che mio papà nella vita reale morì circa 25 anni prima di questo evento, quando io ero piccolissima, avevo appena 3 e mezzo), mentre nella vita reale avvenne la dipartita di mio fratello a distanza di tre giorni dal sogno in questione.

Confutazione delle tesi che negano l’esistenza dei sogni premonitori.

La drammatica visione di mio padre morto dentro la bara aperta è la stessa identica drammatica visione che aveva caratterizzato i miei incubi ricorrenti che ebbero origine dall’evento traumatico causato dalla morte di mio padre, avvenuta quando io avevo appena 3 anni o poco più.
Ma, aldilà di questo elemento che accomuna queste drammatiche esperienze, il contenuto onirico e l’accadimento della vita reale si sovrappongono perfettamente.
Questo sogno premonitore, che è tra i sogni più realistici che abbia mai avuto, è risultato essere l’esatta copia dell’evento drammatico che vissi tre giorni dopo nella vita reale: provai gli stessi sentimenti; compii le stesse azioni; mi trovai negli stessi luoghi; la modalità con cui appresi la devastante notizia fu esattamente la stessa; …ecc.

Questo sogno premonitore che è tra i sogni più “realistici” che abbia mai avuto e che è risultato essere l’esatta copia dell’evento drammatico che vissi tre giorni dopo nella vita reale (provai gli stessi sentimenti; compii le stesse azioni; mi trovai negli stessi luoghi; la modalità con cui appresi la devastante notizia fu esattamente la stessa; …ecc.), confuta svariate teorie.

Com’era stato possibile “vivere” in sogno un’esperienza che a distanza di appena tre giorni avrei rivissuto nella vita reale? Possibile che sia stato una semplice “coincidenza”? Impossibile. L’evento reale coincideva perfettamente col sogno.
E se esistesse una dimensione di cui non si percepisce l’esistenza coi nostri sensi fisici? … Se esistono i sogni che anticipano frammenti di futuro, significa che nell’altra dimensione gli accadimenti futuri della vita reale si conoscono già. … E se così fosse, l’uomo non sarebbe solo materia ma anche Spirito, ecc., ecc.
Questi pensieri si insinuarono nella mia mente e come tarli, con la loro lenta ma costante attività, iniziarono a rodere senza tregua quelle che fino a quel momento erano state delle granitiche certezze.

La tesi delle “informazioni nascoste”.

Sui sogni premonitori esistono svariate teorie, ma questo sogno confuta gran parte di esse.
Una delle tesi che viene demolita totalmente è la “tesi delle informazioni nascoste” (che poi tanto “nascoste” non sono), secondo la quale l’inconscio percepisce dei segnali nel contesto ambientale in cui si vive che è impossibile cogliere a livello cosciente. Per esempio, se si ha qualche persona cara con problemi di salute, il nostro inconscio percepisce tutti i segnali e quindi poi la notte il cervello, elaborandoli, fa sì che si verifichi il sogno cosiddetto “premonitore”.

Tralasciando per il momento la disertazione sulla questione se sia effettivamente quell’entità astratta e misteriosa che la psicanalisi definisce “inconscio” ad avere la capacità di percepire le “informazioni nascoste” che è impossibile cogliere a livello cosciente, oppure se sia l’Anima, questa tesi è palesemente riduttiva, perché tale capacità dell’“inconscio” è circoscritta al contesto ambientale in cui si vive, pertanto è impossibile utilizzare tale tesi per spiegare questa tipologia di sogni.
Il sogno premonitore in questione, infatti, contiene un elemento che demolisce totalmente la tesi delle “informazioni nascoste”: l’imprevedibilità, elemento che l’accomuna ad un altro sogno premonitore, che poco più avanti racconterò, e ad altri che hanno caratterizzato la mia vita.
Questa teoria materialista non spiega affatto questo sogno, né innumerevoli altri sogni in cui viene preannunciato la morte di una persona che poi nella vita reale muore improvvisamente per arresto cardiaco, per ischemia cerebrale, ecc., o per cause accidentali (incidenti stradali, sul lavoro, ecc.).

1º) – Questa tesi ha grossi limiti ed è facilmente confutabile anche solo supponendo che il decesso di mio fratello sia stato causato da un’embolia cerebrale, dal momento che lui, non manifestando alcun sintomo particolare che facesse presagire qualche grave patologia, non era affatto preoccupato delle sue condizioni fisiche, tant’è che in quella nefasta giornata si recò in azienda per svolgere il suo lavoro come tutti gli altri giorni.
Pertanto anch’io e i miei famigliari non eravamo minimamente preoccupati per il suo stato di salute, ma eravamo preoccupati per la salute di mio fratello Francesco, perché, lui sì, aveva delle patologie gravi.
2º) – Questa teoria viene totalmente smontata se si prende in considerazione l’assoluta imprevedibilità del secondo accadimento che determinò la vera causa del decesso di mio fratello: la negligenza dei medici.
In questo caso il mio “inconscio” non poteva cogliere nessuna “informazione nascosta” per il semplice motivo che non c’era nessuna “informazione nascosta” da cogliere, visto che si trattò di una circostanza assolutamente imprevedibile e del tutto estranea al contesto ambientale in cui vivevo.

Tra gli innumerevoli sogni premonitori che hanno costellato la mia vita, ne cito brevemente un altro che ebbi circa 5 anni dopo la dipartita di mio fratello che mi ha anticipato (in questo caso in modo simbolico) la morte di un mio vicino di casa. Era un giovane uomo mio coetaneo (di cui racconterò più avanti sul blog) che ho conosciuto in maniera molto superficiale. Anche lui morì improvvisamente a causa di un incidente stradale mentre viaggiava per lavoro, motivo per cui anche in questo caso è da escludere in modo categorico l’esistenza di quelle “informazioni nascoste” esistenti nel contesto in cui si vive di cui parlano gli esperti, per le stesse ragioni sopra esposte.
Questa tipologia di sogni demolisce le varie tesi materialiste di pseudoscienziati che vorrebbero relegare i sogni premonitori entro gli angusti confini spazio-temporali.

La tesi delle “coincidenze”.

La seconda tesi è quella secondo la quale le premonizioni sono semplici coincidenze, tesi che ritengo sia talmente superficiale che non varrebbe neanche la pena menzionarla.
Che parola meravigliosa, “coincidenza”, per spiegare questi fenomeni extrasensoriali. Non so se esiste una spiegazione più antiscientifica di questa. Sono migliaia gli esempi che vengono riferiti da persone normali, di casi del genere. Non si tratta di una situazione puramente ipotetica. Però, per la scienza ufficiale, semplicemente non esistono; sono solo coincidenze, illusioni, superstizioni, ecc.
In famiglia, oltre a me, anche mia madre e mia sorella hanno avuto la premonizione di questo grave lutto, anche se loro l’hanno avuta in maniera simbolica.
Mia madre, poco tempo prima della grave perdita, aveva sognato che teneva per mano uno dei suoi figli mentre si trovavano in mezzo all’acqua fangosa da cui non riuscivano a venirne fuori.
Ma per la scienza siamo solo dei poveri illusi.

Secondo il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulla Pseudoscienza), di cui Piero Angela, suo ideatore e fondatore e “Presidente onorario”, i sogni premonitori sono solo illusioni o mere coincidenze.
Ecco le affermazioni di Silvano Fuso, uno dei soci del CICAP, secondo il quale esistono certezze scientifiche sui sogni premonitori:
«Dal fatto che esistano diverse teorie, spesso contrapposte, il lettore può facilmente capire che dal punto di vista scientifico i sogni presentano diversi segreti. Questo deriva ovviamente dal fatto che essi sono il prodotto del cervello sul quale abbiamo ancora parecchie cose da imparare. […] Ciò che la scienza può invece dirci con certezza e che sono del tutto prive di fondamento le credenze che attribuiscono ai sogni capacità divinatorie. […]».
Infine conclude: «Se i sogni premonitori sono dunque un’illusione, sono invece reali i cosiddetti “sogni lucidi”». Da Pinocchio e la scienza. Come difendersi da false credenze e bufale scientifiche”, edizioni Dedalo 2006.

Con queste asserzioni l’autore supera se stesso: prima afferma che dal punto di vista scientifico i sogni presentano diversi segreti, salvo poi affermare che l’unica cosa che la scienza può dirci con certezza è che i sogni premonitori sono del tutto privi di fondamento, sono un’illusione.
Stupefacente! Che capolavoro! Con estrema coerenza, semplicità e chiarezza, l’autore fuga ogni dubbio ed illumina la mente di noi poveri illusi.
Proprio i sogni premonitori che sono i più misteriosi e che fin dall’antichità hanno affascinato ed incuriosito gli uomini, vengono ritenuti “illusioni” dagli esperti del CICAP.
Ma in cosa consiste questa “certezza scientifica”? Hanno forse un’equazione matematica o una prova sperimentale per sostenere che i sogni premonitori non esistono.
Mi piacerebbe tanto conoscere queste prove scientifiche di cui pare che solo lui e gli altri soci del CICAP siano a conoscenza (mah! Mi sa tanto che tentano in tutti i modi di spacciare le loro considerazioni per certezze scientifiche).

Certo, è plausibile pensare a qualche strana “coincidenza” se un simile evento si verifica raramente nella vita del sognatore.
Ma nel mio caso, poiché i sogni premonitori si sono presentati con tale frequenza e tale chiarezza nella mia vita, è assolutamente impossibile etichettarli come semplici “coincidenze”. Inoltre, la stretta connessione che esiste tra i sogni e gli eventi reali verificatisi a breve distanza dai sogni è talmente evidente, che bisogna essere ciechi per non vederla.
Pertanto vi assicuro che riprenderò a smontare queste e altre tesi materialiste con altri sogni straordinari che lasciano intuire una realtà altra di cui riusciamo a percepirne l’esistenza solamente in alcuni frangenti della vita, e solamente in modo molto parziale; una dimensione superiore, misteriosa e affascinante, le cui leggi vanno aldilà delle attuali conoscenze scientifiche.

So bene che per gran parte degli studiosi materialisti i sogni sono solo racconti insignificanti.
Per chi, come me, li ha vissuti in prima persona, invece, sono eventi talmente significativi che hanno la capacità di stravolgere la propria esistenza.

I “sogni lucidi” e le facoltà cognitive nei sogni.

Tra le funzioni psichiche, ossia l’attenzione, la percezione, la consapevolezza di sé, il ragionamento, la memoria, l’affettività, la volontà, ecc., quali sono le funzioni psichiche presenti nei sogni?

Gran parte degli esperti dichiarano che i contenuti dei sogni sono per lo più bizzarri e incomprensibili perché il pensiero logico-razionale che utilizziamo durante la veglia lascia spazio al linguaggio metaforico, senza il controllo volontario della coscienza e il senso del tempo e dello spazio sono distorti e paradossali. I sogni sono strutturati secondo una dinamica fantastica e priva di nessi causali che si differenzia profondamente da quella tipica del pensiero logico che è proprietà dello stato di veglia.
Tra le facoltà superiori che si attribuiscono alle esperienze oniriche, la più notevole è quella della memoria, mentre la coscienza e la volontà, sono funzioni psichiche che in genere vengono attribuite solamente ai sogni “lucidi” che si differenziano dai sogni comuni dal fatto che il sognatore è consapevole di stare sognando ed è in grado di mantenere il controllo di pensieri e azioni. Si tratta di sogni caratterizzati dalla presenza di un certo grado di coscienza che permette al sognatore di rendersi conto lucidamente dell’ambiente circostante ed anche di controllare e pilotare il sogno a suo piacimento.
Ma siamo sicuri che queste funzioni psichiche siano attribuibili solamente ai sogni lucidi?

Le mie molteplici esperienze oniriche confutano queste teorie.
A dispetto delle affermazioni di questi esperti, esistono sogni come i miei che non sono affatto vaghi e privi di nessi casuali. Al contrario! La sequenza delle scene ben ordinata, la trama nient’affatto sconclusionata ma lineare e coerente dal principio alla fine del sogno, la vividezza delle immagini, l’intensità delle emozioni, la profondità dei sentimenti e la mia partecipazione attiva, conferiscono ai mie sogni senso e significato.
Questi sogni, pur non rientrando nella categoria dei sogni “lucidi”, in quanto manca la consapevolezza di stare sognando, sono anch’essi caratterizzati dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia che avvalorano una teoria completamente opposta: esistono sogni, per così dire “ordinari”, che, pur non appartenendo alla categoria dei sogni “lucidi”, sono anch’essi caratterizzati dalla presenza di capacità cognitive simili alle capacità che si hanno nello stato di veglia, tra cui la capacità di pensare in modo logico-razionale.

Lo sconcertante sogno in questione, che, come accennato sopra, è tra i sogni più “realistici” che abbia mai avuto, è emblematico non solo per l’aspetto premonitore, ma anche per il fatto che in esso non si riscontra solo qualche sporadica traccia di pensiero logico-razionale; in questo sogno la differenza tra sogno e realtà non esiste proprio!
Esso è risultato essere l’esatta copia dell’evento drammatico che vissi tre giorni dopo nella vita reale: provai gli stessi sentimenti; compii le stesse azioni; mi trovai negli stessi luoghi; la modalità con cui appresi la devastante notizia fu esattamente la stessa, ecc.

Per queste ragioni ritengo che lo stato di veglia e lo stato di sogno non siano divisi da una barriera insormontabile, ma che, di tanto in tanto, ci sia la possibilità che i due stati coesistano simultaneamente, e ciò è palesemente confermato dai miei sogni “ordinari”, ossia non “lucidi”.
Il pensiero logico-razionale che si ritiene erroneamente proprietà dello stato di veglia, può essere presente anche nello stato onirico (seppure all’interno del contesto fantastico dell’esperienza onirica).

Stephen LaBerge sui sogni non “lucidi”.

Io sono arrivata a queste conclusioni solo attraverso l’attenta osservazione delle mie numerose esperienze oniriche, ma, fortunatamente, esistono anche illustri scienziati che, con estrema difficoltà, fanno ricerca anche andando oltre la scienza ufficiale, e, guarda caso, le loro conclusioni coincidono con le mie.
Tra gli studiosi spicca Stephen LaBerge (nato nel 1947), direttore del Lucidity Institute, Palo Alto, California, lo psicofisiologo americano famoso per aver studiato scientificamente i sogni “lucidi”, ma forse non tutti conoscono le sue tesi sui “sogni non lucidi”.

Anche il socio del CICAP succitato, a quanto pare, parla dei sogni lucidi senza aver letto attentamente ciò che ha scritto Stephen LaBerge sui “sogni non “lucidi”, perché se l’avesse fatto, certamente non avrebbe affermato che “i sogni premonitori sono un’illusione, sono invece reali i cosiddetti “sogni lucidi”, poiché proprio lo studioso dei “sogni lucidi” summenzionato, in un passo del suo scritto “Che cos’è il sogno?”, afferma che i sogni sono eventi coscienti che l’individuo sperimenta realmente.
Aldilà del fatto che si creda o meno alla natura predittiva di alcuni sogni, dunque, tutti i sogni sono eventi coscienti che l’individuo sperimenta realmente.

Anch’io, all’epoca, non conoscevo queste tesi, e quando molti anni dopo mi capitò di leggere un suo scritto, rimasi enormemente e piacevolmente sorpresa dal fatto che egli, attraverso gli studi, fosse arrivato alle stesse conclusioni a cui ero arrivata io attraverso l’attenta osservazione dei miei sogni.
Ed ecco alcuni passi del suo scritto “Che cos’è il sogno?”:
«La definizione di sogno data dall’Oxford English Dictionary è «una successione di pensieri, immagini o fantasie che attraversano la mente durante il sonno». In realtà, questa definizione non coglie l’aspetto reale e vissuto dei sogni. A mio avviso, è più accurato descrivere i sogni come delle esperienze, ovvero degli eventi coscienti che l’individuo sperimenta realmente.
Può sembrare strano parlare dei sogni come di esperienze coscienti, ma il criterio essenziale della coscienza è la capacità di rievocazione: proprio il fatto che talvolta siamo in grado di ricordare i sogni dimostra che essi sono processi mentali coscienti e non incoscienti, giacché nei sogni viviamo come durante la veglia”.
E ancora: «Si è spesso portati a pensare che la veglia e il sogno siano due esperienze completamente distinte. Ad esempio, si presuppone che i sogni siano caratterizzati dalla mancanza di riflessione, dalla mancanza di controllo sull’attenzione e dall’incapacità di agire deliberatamente. Tuttavia, i fatti contraddicono in modo chiaro ed evidente questa definizione dei sogni. Nel corso di alcuni studi recenti che mettevano a confronto racconti relativi alla veglia ed esperienze oniriche, i miei colleghi […] ed io abbiamo rilevato che il sogno conteneva emozioni e consapevolezza di sé in misura leggermente maggiore rispetto alle esperienze della veglia e azioni deliberate in misura solo leggermente minore. Ad ogni modo, per quanto riguarda le altre attività cognitive non sono state rivelate particolari differenze tra il sonno e la veglia e nessuna delle funzioni cognitive misurate poteva dirsi rara o assente. In particolare, per entrambe le condizioni è stato registrato lo stesso livello di riflessività.
Con questo non intendo affermare che non vi siano delle differenze tra il sogno e la veglia. La realtà onirica ad esempio e molto meno stabile di quella della veglia, poiché al sogno manca l’effetto stabilizzante di una struttura esterna: la realtà fisica. Analogamente, nei sogni è possibile violare le leggi della fisica senza andare incontro alle abituali conseguenze. In realtà, l’unica differenza essenziale è data dall’assenza del vincolo sensoriale. Quando si sogna, il fatto che si sappia o meno di sognare è irrilevante: il sogno rimane ugualmente tale. In ogni caso, quali che siano le differenze, ritengo che le affinità tra sogno e veglia siano comunque più numerose». Tratto dal libro “I grandi interrogativi della scienza”, a cura di Harriet Swain, 2004 Edizioni Dedalo. “Che cos’è il sogno?” di Stephen LaBerge.

In conclusione, ci tengo a sottolineare che i sogni premonitori non anticipano solamente eventi drammatici ma anticipano anche eventi lieti, tant’è che mio fratello succitato, negli anni successivi è stato protagonista di alcuni miei sogni meravigliosi in cui mi ha anticipato eventi di straordinaria bellezza. Questi altri sogni avrò modo di raccontarli più avanti su questo blog.

6 Risposte a “Sognare la morte di una persona cara”

  1. Ciao , sono Luciana e solo oggi ho scoperto questo sito. Perché proprio stanotte ho sognato mia madre , morta il 24 dicembre 2016. E’ la prima volta che mi si presenta in sogno, un sogno così reale, impressionante! Ci sono io e mia madre in una casa sconosciuta. Lei cammina leggera per le stanze e io la seguo , stupita di vederla, ricordo infatti che lei è morta! E’ stato un sogno formato da tante scene, io però avevo, a tratti, come una luce che mi abbagliava e non riuscivo a vedere bene. A un certo punto lei ha il cappuccio di una felpa sulla testa che le copre il viso e lascia scoperta la nuca, quindi messo al contrario. Le dico:- Mamma togli questo cappuccio dalla faccia! Ti dà fastidio! E quindi glielo tolgo, ma non vedo bene il suo viso. Dopo la vedo dentro un letto , coperta, e intorno al letto vedo pure mia sorella e mia figlia. Io le dico: – Mamma chi è questa? (indicando mia sorella) è Car…. e lei risponde ripetendo per intero il nome di mia sorella. Poi io mi chino per baciarla sulla guancia, ma lei è eterea……. . Che significato avrà questo sogno? ciao Luciana

    1. Ciao Luciana,
      intanto ti ringrazio per avermi inviato la tua testimonianza.
      Io ormai sono in grado di interpretare i miei sogni anche perché la maggior parte dei miei sogni sono così chiari e diretti che non hanno bisogno di interpretazione, e mi spiace deluderti ma io non ho la competenza di interpretare i sogni altrui.
      Però ti potrei aiutare in un altro modo… seguimi.
      Si dice che nessuno sia in grado di interpretare i sogni meglio del sognatore stesso che conosce meglio di qualunque altro le dinamiche famigliari, lavorative, sentimentali, ecc., anche se in verità esistono persone molto preparate che possono aiutarci a decifrare alcuni sogni incomprensibili, tenendo presente che alcuni dettagli sono fondamentali per riuscire a decifrarli meglio. Per esempio le condizioni ed i rapporti con tua sorella e tua nipote, il tuo stato d’animo all’interno del sogno e lo stato d’animo di chi sogni, ecc.
      Per quel che mi riguarda, quando mi sono trovata in difficoltà a interpretare dei sogni simbolici mi sono rivolta a una persona competente per avere informazioni su un simbolo che all’epoca non conoscevo e se leggi il sogno che racconto col titolo: “Due Sogni premonitori-ricorrenti o Stelle gemelle” troverai citata questa persona e, se lo desideri, ti posso inviare il suo indirizzo mail col quale è possibile contattarla, oppure tu stessa puoi fare una ricerca su internet e trovare il suo sito.
      Spero di esserti stata utile almeno in questo. Ciao. Un abbraccio e …a presto!

  2. Buonasera Margheelena,
    sono Lidia, ho 52 anni, e sono ben lieta questa sera di aver scoperto per caso il tuo blog, che oserei dire veramente interessante, io credo molto innanzitutto nella vita oltre la vita, infatti ho maturato negli anni la mia più assoluta serenità in ordine all’evento totalmente usuale della nostra vita, che è la nostra morte, fisica ovviamente. Io purtroppo e ribadisco purtroppo, non ho mai avuto sogni premonitori o che dir si voglia sogni di una così grande valenza per l’anima. L’unica esperienza in tutta la mia vita degna di nota, riguarda la morte di mio padre, avvenuta il 19 novembre del 1999. Provo in breve a descriverla: mio padre era da dieci lunghi anni ammalato di alzaimer e negli ultimi anni per la rottura del femore non operabile era allettato e dipendente da noi (me e mia madre) per ogni cosa. Mia madre in quei giorni si trovava in ospedale per alcuni controlli e io ero a casa con papà, coadiuvata durante il giorno da una signora, la sera precedente la sua morte, dopo averlo messo a letto dalla sedia a rotelle, ho aspettato che si addormentasse per recarmi di notte allo studio di mio fratello (a 30 Km da casa) dove lavoro ormai da 30 anni, per fare dei lavori urgenti e in scadenza che solo io potevo fare (di solito in assenza di mia madre purtroppo dovevo organizzarmi così!). La percorrenza di 30 km. di solito mi dava il tempo giusto per recitare il Santo Rosario, così quella notte all’andata verso lo studio ne recitai uno, al ritorno, intorno alle 5 del mattino ne iniziai un’altro; giunta circa a metà strada dovetti interrompere la recita del Rosario perchè udii nettamente una voce di uomo, dolcissima ma sconosciuta che con grande amore mi diceva “se io oggi porto con me il tuo papà tu non devi restarci male”, “non penso che ti faccia piacere vederlo nello stato in cui ora è!”, io rispondevo alla voce: “ma no ti prego, io non sono stanca io posso badare a lui tutta la vita, ti prego non portarlo via con te”, ma Lui ribadiva: “vedrai che il tuo papà starà di nuovo bene e sarà felice e tu non devi restarci male!”, poi (considera che stavo guidando quindi ero perfettamente sveglia e attenta), feci tra me e me, ma cosa sto pensando? Ma va…. guarda che pensieri mi vengono in mente ! Nel frattempo arrivo a casa, dimentico tutto ciò, controllo papà che dormiva serenamente e siccome a quel punto non avevo più sonno, anzichè coricarmi nel letto accanto al suo come sempre, mi sdraiai nella stanza accanto e accesi il televisore, ma penso che da li a qualche secondo mi addormentai. Alle 8 del mattino è arrivata la signora che mi aiutava in casa, le ho aperto e sentendomi ancora piuttosto assonnata, le chiesi la cortesia di cominciare a preparare la colazione a papà e di alzare la tapparella della sua stanza. Quando la signora ebbe preparata la colazione e si recò nella stanza di papà lo trovo già agonizzante e gridò disperata per chiamarmi. Quel suo grido oltre che svegliarmi da un torpore di sonnolenza che non era effettivamente sonno, mi fece riaffiorare repentinamente quello che mi era accaduto durante la notte e prima di recarmi nella stanza di mio padre, mi fermai davanti al quadro di Gesù della Divina Misericordia che era nella stanza dove mi trovavo io e, come se pi potesse sentire con lo stesso amore come Lo avevo sentito la notte, ebbi a dirGli “Gesù, così lo hai detto e lo hai fatto! Te lo sei portato via senza darmi nemmeno il tempo di abbracciarlo un ultima volta!”. Non fu così, il tempo me lo diede, papà lo potei abbracciare prima che spirasse e solo dopo mi misi in macchina per andare a prendere in ospedale la mamma, che sarebbe dovuta uscire sollo l’indomani. Chiedo scusa per la lunghezza del racconto. Ebbi solo poi ancora su mio padre altre due esperienze, solo dopo due mesi dalla sua morte che magari, se permetti racconterò in seguito. La mia vita oggi è completamente distrutta, ho perso mia madre il 9 febbraio del 2013 dopo, anche lei, dieci lunghi anni di penosa malattia. Dio solo sa se ho bisogno di nutrimento per l’anima! E’ stato un vero piacere, condividere questa esperienza. A presto.

    1. Carissima Lidia, grazie per aver voluto condividere la tua toccante esperienza con me e tutti i miei amici lettori. Lo scopo di questo mio blog è proprio la gioia della condivisione.
      Chi fa simili esperienze nella vita, che siano sogni o eventi in stato di veglia, non ha bisogno di prove scientifiche per credere nell’esistenza di un’Intelligenza Superiore Universale che chiamiamo Dio, e questi eventi così speciali ci indicano la via maestra per giungere a Lui e alla nostra vera Essenza.
      Come ho scritto anche a Simona, in questo blog, tra i miei innumerevoli sogni, non troverai solo sogni che preannunciano eventi nefasti come il succitato, ma ne troverai tantissimi altri che sono di rara bellezza e profondissima spiritualità. Tra questi, molti hanno per protagonisti proprio mio fratello e mia madre morta 10 fa. Sono state queste gemme che hanno segnato il mio percorso.
      Accoglieremo con gioia altre tue esperienze ogni qualvolta desideri renderci partecipi.
      Invito, inoltre, te e gli altri amici a prendere nota (preferibilmente in file pdf come ho fatto io per il “Sogno premonitore-ricorrente documentato” pubblicato in questo blog) dei sogni che ritenete premonitori o di eventi che apparentemente appaiono strani o incomprensibili, di modo che rimanga come prova in caso che il sogno si avveri. Si creerebbe cosi un database con dati comprovati.
      Un abbraccio immenso a te cara Lidia e un affettuoso saluto agli amici lettori da Marghelena.

  3. Buongiorno,

    sono una ragazza di 30 anni e ho letto con molto interesse l’articolo pubblicato.
    Mio padre è morto 3 mesi fa, improvvisamente, senza nessu avvisaglia.
    Esattamente un mese prima che succedesse ho sognato mio padre nella bara, senza vita, vestito come poi era effettivamente e con la stessa espressione in viso.
    Il sogno mi aveva talmente colpito che al mattino avevo scritto un messaggio a mia madre (abito in un’altra città) chiedendole se papà stave bene.
    Che dire, a parte che il dolore immenso della sua improvvisa scomparsa lo sento sulla pelle ogni giorno.
    Ci tenevo a portare la mia esperienza e a comunicarti che credo fermamente che la vita non è solo quello che vediamo e tocchiamo con mano.

    1. Cara Simona,
      ti ringrazio per aver raccontato la tua esperienza; comprendo benissimo il tuo immenso dolore e ti mando un fortissimo abbraccio. Non solo.
      Non so se tu abbia letto altri miei articoli, ma ci tengo a farti sapere che oltre alle premonizioni di eventi drammatici, quale la dipartita di mio fratello, ho avuto molti sogni stupendi in cui i messaggeri sono stati gli spiriti di mio fratello e mia madre.
      Mia madre mi è apparsa in sogno 3 mesi dopo la sua morte, e da allora non mi ha più abbandonata, e da 10 anni che mi viene a trovare spessissimo nei sogni; lei e mio fratello sono diventati i mie Angeli Custodi.
      Se non li avessi ancora letti, ti consiglio vivamente di leggerli perché sono sogni meravigliosi che mi hanno fatto giungere alla scoperta dell’Anima. Infatti lo scopo principale del mio sito è proprio questo.
      Hai scritto che già credi fermamente che la vita non è solo ciò che i nostri sensi ordinari riescono a percepire, quindi sei una persona con una certa sensibilità, per cui mi permetto di aggiungere che, se hai avuto la premonizione della morte del tuo carissimo papà, sono certa che prima o poi, quando meno te l’ho aspetti, ti verrà a trovare anche nei sogni e ti allevierà il dolore.
      Ti auguro di cuore di avere esperienze fantastiche come le mie, nel qual caso spero che tu le vorrai condividere con noi.
      Sogni d’oro Simona. Un abbraccio da Margheelena.

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